IRMA LA DOLCE
commedia musicale di Alexandre Breffort
musiche di Marguerite Monnot e Raymond Legrand
orchestrazione Gérard Daguerre
epilogo Jérôme Savary
traduzione Luigi Lunari
con
Stefania Rocca
Fabio De Luigi
e con
Fulvio Falzarano – Ugo Conti – Luis Molteni
Giorgio Li Bassi – Matteo Brigida – Mino Manni
Vito Facciolla – Roberto Salemi – Cesare Vangeli
Emanuele Fortunati – Sax Nicosia
Daniela Ayala – Natalia Cretella
Franco Coni fisarmonica
Vincenzo Caruso pianoforte
Luigi Sigillo contrabbasso
Luigi Fiscale batteria
Gianluca Mirra percussioni
collaborazione artistica
Léonidas Strapatsakis
scene
Jean-Marc Stehlé
costumi
Michel Dussarrat
luci
Luigi Ascione
coreografie
Cesare Vangeli
suono
Gianluca Tilesi
regia
Jérôme Savary
Irma è tutt’altra cosa rispetto ad una piacevole piccola commedia musicale. È un testo formidabile. E non è azzardato se Peter Brook lo allestisce nella sua epoca.
Con Gerard Daguerre, mio complice di “La perichole”, il quale ha scritto gli arrangiamenti, abbiamo voluto allestire un’Irma veramente semplice, come è stata scritta, lontana dalla versione di Broadway. Un’Irma del ponte Caulaincourt, un’Irma alla Breffort, tenera poetessa dei sobborghi, alla Monnot, lacerante compositrice delle più belle canzoni di Piaf.
Senza grandi effetti musicali, ma una piccola orchestra (quella dei mei ultimi spettacoli) diretta dal Maestro Gerard al pianoforte e rinforzata dal prodigio della fisarmonica: Roland Romanelli.
Senza grandi balletti, senza effetti speciali; la storia da sola è sufficiente.
Un colpo di riflettore tenero su una coppia che, a mio parere, eguaglia i grandi amanti del repertorio. Curiosamente questa storia di una bella ragazza che cerca l’amore ideale è di un pudore incredibile. E pone l’eterno problema della donna che cerca la sua indipendenza nella società ancora rimasta negli anni Cinquanta.
In un mondo in cui i bambini e i giovani sono assillati dalla permissività in tutte le direzioni, dal sesso servito in tutte le salse, Irma la dolce prende la dimensione di un racconto morale. Certamente non ho cercato di farne un racconto di fata. Al tempo di Irma come oggi, i ragazzi sono ragazzi, e l’ambiente illegale non è meno sinistro di oggi. Ma Alexandre Breffort e Marguerite Monnot, con la loro tenerezza, ci accompagnano al di là del quotidiano in un mondo di sogno e di emozione.
Jérôme Savary
L’opera:
Più di una semplice commedia musicale, Irma La Dolce, opera di Alexandre Breffort, con le musiche di Marguerite Monnot e Raymond Legrand mette in scena l’amore tra un gendarme ed una prostituta di Parigi avvalendosi di un’orchestra dal vivo, di coreografie e di musiche che si fondono insieme per una storia davvero coinvolgente.
La trama:
II malavitoso “Gastone lo sgarrupato” s’innamora di una prostituta di nome Irma detta “la dolce”; stravolto dalla gelosia, l’uomo escogita una serie di travestimenti per diventare l’unico cliente della donna ed indurla a ricambiare i suoi sentimenti. Quello di Irma la Dolce è un mondo dove i suoi protagonisti pensano ingenuamente che nulla di male possa loro capitare se riescono a sfuggire alla polizia; più candidi ancora sono Irma e Gastone che ritengono che basti amarsi perché tutto si risolva ma è proprio quando iniziano ad amarsi che iniziano i guai… il dramma della gelosia incombe…
Il suo successo:
Rappresentato per la prima volta a Parigi nel 1956, Irma la Dolce ottenne un successo immediato che continuò nel tempo trasformando la commedia in un fenomeno internazionale che dall’Europa raggiunse Broadway e Hollywood (con la versione cinematografica diretta da Billy Wilder con le magistrali interpretazioni di Jack Lemmon e Shirley McLaine).
Il pubblico:
Opera ironica, satirica e morale evita la volgarità descrivendo un tema scabroso come quello della prostituzione, in una storia in cui cinismo e romanticismo convivono costantemente. Commedia piacevole che nel corso degli anni ha sempre ottenuto il consenso della critica e di un target medio/alto: Irma la Dolce si propone come uno spettacolo originale e divertente apprezzato da un pubblico maturo, piace al critico e mondano pubblico parigino, all’esigente pubblico londinese e conquista con la sua trama gli estimatori dei grandi successi hollywoodiani.
Le fotografie sono libere da diritti di pubblicazione per uso ufficio stampa. Si prega di citare sempre il nome del fotografo: ph. Oreste Lanzetta
Tournée stagione 2002-2003
Teatro Civico La Spezia dal 22 al 23/10/2002
Teatro Ventaglio Nazionale Milano dal 29/10 al 30/11/2002
Teatro Verdi Salerno dal 03 al 08/12/2002
Teatro Saschall Firenze dal 12 al 15/12/2002
Teatro Novelli Rimini dal 17 al 19/12/2002
Teatro Manzoni Pistoia dal 20 al 22/12/2002
Teatro delle Celebrazioni Bologna dal 08 al 12/01/2003
Teatro Colosseo Torino dal 14 al 18/01/2003
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