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Stagione 1998/1999

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Scritto da Tom Stoppard nel 1997, L’invenzione dell’amore costituisce, al momento, il suo ultimo testo teatrale. Siamo ad Oxford nel 1936. Alfred E. Housman sta aspettando I’arrivo di Caronte che lo deve accompagnare in un ultimo lungo viaggio. Sui bordi dell’acqua si svolge quasi per intero una vicenda che oscilla fra narrazioni differenti e differenti piani temporali. Si tratta di un sogno del protagonista o del suo delirio preagonico?

Finalmente Arturo Brachetti affronta un testo classico, dove le sue abilità magico-trasformistiche vengono utilizzate in una storia antica e conosciuta ma forse non così vicina al suo mondo. Arturo, quindi, più attore che showman, affiancato da un cast di giovani interpreti eccezionali e diretto da un grande regista di tendenza quale Duccio Camerini

Ahi, corpo crudele! è un curioso intreccio di casi psicosomatici. Attraverso un ventaglio di tre personaggi femminili, tutti affidati alla stessa attrice, vengono difatti raccontati gli imprevedibili sviluppi del conflitto che può scatenarsi tra un individuo, uomo o donna che sia, e i propri segreti più inconfessabili.

La trama di questo spettacolo fa pensare ad un film americano uscito nelle sale cinematografiche degli anni Cinquanta, intitolato “Bastano tre per fare una coppia”. Eh sì, perché i protagonisti di Né in cielo, né in terra si muovono all’interno di un triangolo amoroso davvero singolare.

Uno dei più grandi successi teatrali della Compagnia dei fratelli De Filippo furono i due atti unici scritti da Peppino: Don Raffaele il trombone e Cupido scherza e spazza che debuttarono per la prima volta al Kursaal di Napoli (poi cinema Filangieri) nel 1931, lo stesso anno in cui nacque il Teatro Umoristico I De Filippo.

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