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La fragilità e la poesia del teatro, il gusto circense dell’esibizione e del “numero” in uno spettacolo che il “mago” Savary ha voluto “regalare” a sua figlia Nina, per raccontarle, usando i mezzi della scena, la sua straordinaria esperienza di artista. Una vita dedicata alla scena e raccontata –sulla scena – alla figlia, artista a sua volta. Jerôme Savary riscrive poeticamente il suo passato e crea uno spettacolo dal sapore circense, quasi felliniano, con la musica a fare da filo conduttore di un destino unico.

A conclusione del Progetto Eduardo, Luca De Filippo e Armando Pugliese propongono uno spettacolo che ripercorre i primi anni dell’attività teatrale di Eduardo De Filippo attraverso gli atti unici. Eduardo De Filippo esordì giovanissimo, come attore brillante, nella compagnia di Eduardo Scarpetta, assieme ai fratelli Titina e Peppino. Da figlio d’arte, nel senso proprio e antico delle compagnie di giro, quando inizia a scrivere per il teatro (l’atto unico Farmacia di turno è del 1920) già da sedici anni vive sul palcoscenico.

Più di una semplice commedia musicale, Irma La Dolce, opera di Alexandre Breffort, con le musiche di Marguerite Monnot e Raymond Legrand mette in scena l’amore tra un gendarme ed una prostituta di Parigi avvalendosi di un’orchestra dal vivo, di coreografie e di musiche che si fondono insieme per una storia davvero coinvolgente.

L’Avaro è un testo così universale quanto atemporale. Potrebbe essere adattato in una qualsiasi epoca visti i temi che tratta: l’avarizia, i rapporti padre-figli, la cattiveria, l’arbitrato, sono cose così presenti ai giorni nostri che in quei secoli.

Uno dei più grandi successi teatrali della Compagnia dei fratelli De Filippo furono i due atti unici scritti da Peppino: Don Raffaele il trombone e Cupido scherza e spazza che debuttarono per la prima volta al Kursaal di Napoli (poi cinema Filangieri) nel 1931, lo stesso anno in cui nacque il Teatro Umoristico I De Filippo.

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