VARIETÀ VIVIANI
di Pasquale Scialò da Raffaele Viviani
Interpreti e personaggi:
Antonio Casagrande habituè dei concerti, custode teatrale
Enzo Moscato ultimo scugnizzo
Francesco Paolantoni magnetizzatore
Franco Iavarone Putiferio
Lello Giulivo O’ guappo ‘nnamurato
Alessandro Haber commediografo
Maurizio Casagrande scugnizzo
Valeria Sabato Bammenella
Paola Cannatella Sonnambula
Peppe Barra factotum, Fifirino
Simona Marchini Carmen Zucconas
Tonino Taiuti disturbatore
direzione musicale di Pasquale Scialò
regia Gigi Dall’Aglio
con la collaborazione di Margherita Lamagna
allestito in collaborazione con RAI 2 in occasione del cinquantesimo anno della morte di Raffaele Viviani
messa in onda il 18/06/2001 per Raidue Palcoscenico
Il Varietà Viviani di Pasquale Scialò con versi, prosa e musica di Raffaele Viviani è uno spettacolo totalmente inedito, è un evento straordinario in cui assisteremo ad una immaginaria e rocambolesca giornata in un teatro di varietà degli anni Dieci/Venti. A un anno dal cinquantenario della scomparsa di Viviani la televisione tributa un corale e intenso omaggio al poeta-autore-attore che segnò la storia comica e drammatica del primo Novecento italiano, e il profilo messo a punto da Scialò, anche artefice delle elaborazioni musicali, ha tenuto conto degli umori originari del repertorio vivianeo, chiamando in causa le macchiette, le canzoni e tutto un caleidoscopio di invadenti caricature di tipi, di proletari, di marpioni e di plateali estroversi. In un singolarissimo teatro completamente ricostruito all’interno del Teatro Sannazaro di Napoli assisteremo a numeri eclatanti del variété, interruzioni e un epilogo aperto di figure sociali, con pubblico anch’esso impersonato da attori in costume, in una platea di tavolini d’epoca. I ruoli saranno promiscui, vari, contaminati. Ci sarà ad esempio un custode della memoria di Viviani, un guardiano del suo teatro ideale che racconterà aneddoti e spezzoni, fasti e debolezze, interpretando anche involontarie scene d’autore. Uno scugnizzo che gli si presenterà come intruso, con doti di allievo apprendista. Un famelico e generoso conduttore, un factotum che interagisce e s’improvvisa voce solista. Chi si esibirà in una scenetta da ipnotizzatore vago e risibile. Chi si prenderà gioco del dannunzianesimo col monologo «Il commediografo», chi intonerà “Romanzetta” tratta dalla poesia “Guaglione” di Viviani, e chi si cimenterà nei panni di un disturbatore canagliesco. E infine tutti contribuiranno al successo e all’ilarità di una particolarissima soirée d’autore.
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